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Visualizzazione dei post da 2018

Arthur Rimbaud - Il giro del mondo in 80 poesie - Francia

Il giro del mondo in 80 poesie   #36 : Francia Sensazione Nelle azzurre sere d’estate, andrò per i sentieri, punzecchiato dal grano, a pestar l’erba tenera: trasognato sentirò la sua frescura sotto i piedi e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo. Io non parlerò, non penserò più a nulla: ma l’amore infinito mi salirà nell’anima, e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro, nella Natura, – lieto come con una donna. ∞ Arthur Rimbaud

Michele Mari - Il giro del mondo in 80 poesie Italia

Il giro del mondo in 80 poesie   #31: Italia Tu non ricordi ma in un tempo così lontano che non sembra stato ci siamo dondolati su un’altalena sola Che non finisse mai quel dondolio fu l’unica preghiera in senso stretto che in tutta la mia vita io abbia levato al cielo ∞ Michele Mari

Citazioni in ordine sparso...

Tratto da “Al di là del bene e del male” di Friedrich Wilhelm  Nietzsche C’è un punto nella storia della società di morboso infiacchimento e spossatezza  nel quale la società stessa prende le parti di chi le porta danno, del delinquente   e con tutta serietà e onestà. Punire: questo le sembra in un certo qual modo ingiusto, - certo è che il concetto della «punizione» e del «dover punire» la fa soffrire, le incute paura. «Non è sufficiente renderlo innocuo ? Perché anche punirlo? Il punitore stesso è una cosa terribile!» Con questa domanda la morale del gregge, la morale della pavidità trae la sua estrema conseguenza.

Pier Paolo Pasolini - Il giro del mondo in 80 poesie Italia

Il giro del mondo in 80 poesie   #30 : Italia Senza di te tornavo Senza di te tornavo, come ebbro, non più capace d’esser solo, a sera quando le stanche nuvole dileguano nel buio incerto. Mille volte son stato così solo dacché son vivo, e mille uguali sere m’hanno oscurato agli occhi l’erba, i monti le campagne, le nuvole. Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio della fatale sera. Ed ora, ebbro, torno senza di te, e al mio fianco c’è solo l’ombra. E mi sarai lontano mille volte, e poi, per sempre. Io non so frenare quest’angoscia che monta dentro al seno; essere solo. ∞ Pier Paolo Pasolini

Recensione - La luna è tramontata di John Steinbeck

“La luna è tramontata” di John Steinbeck Titolo: La luna è tramontata Autore: John Steinbeck Pubblicazione: ottobre 2016 Genere: Narrativa Casa Editrice: Bompiani Dettagli: 159 pagine Buon pomeriggio lettori, il libro di cui voglio parlarvi oggi è stato scritto nel  1942 e rappresenta un altro esempio di come la letteratura , nel periodo bellico, sia stata utilizzata come strumento utile a lanciare un messaggio, a incoraggiare e incitare alla resistenza e alla ribellione verso il nemico invasore , ma anche a trasmettere l’importanza degli ideali di libertà e democrazia nei popoli oppressi . “ La luna è tramontata ” è un romanzo di John Steinbeck che merita assolutamente di essere gustato pagina per pagina perché è molto più complesso di quanto in realtà appare. TRAMA Il racconto inizia con un’immagine e un riferimento temporale ben preciso: “Alle dieci e quarantacinque tutto era finito. La città era occupata, i difensori abbattuti e la guerra finita.” I t

Eugenio Montale - Il giro del mondo in 80 poesie

Il giro del mondo in 80 poesie   #29 : Italia Ho sceso dandoti il braccio Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue. ∞ Eugenio Montale

Citazioni in ordine sparso...

Tratto da: “Oceano Mare ”di Alessandro Baricco Come glielo dici, a un uomo così, che adesso sono io che voglio insegnargli una  cosa e tra le sue carezze voglio fargli capire che il destino non è una catena ma un volo, e se solo ancora avesse voglia davvero di vivere lo potrebbe fare, e se solo avesse voglia davvero di me potrebbe riavere mille notti come questa invece di quell’unica, orribile, a cui va incontro, solo perché lei lo aspetta, la notte orrenda, e da anni lo chiama. Come glielo dici, a un uomo così, che diventare un a ssassino non servirà a nulla e a nulla servirà quel sangue e quel dolore, è solo un modo di correre a perdifiato verso la fine, quando il tempo e il mondo per non far finire nulla sono qui a aspettarci, e a chiamarci, se solo sapessimo ascoltarli, se solo lui potesse, davvero, davvero, ascoltarmi. Come glielo dici, a un uomo così, che ti sta perdendo?

Alda Merini - Il giro del mondo in 80 poesie

Il giro del mondo in 80 poesie   #28 : Italia Ti aspetto Ti aspetto e ogni giorno mi spengo poco per volta e ho dimenticato il tuo volto. Mi chiedono se la mia disperazione sia pari alla tua assenza no, è qualcosa di più: è un gesto di morte fissa che non ti so regalare. ∞ Alda Merini
Piccole incursioni tra i classici: “Le notti bianche” di Fëdor Dostoevskij Titolo: Le notti bianche Autore: Fëdor Dostoevskij Pubblicazione: Gennaio 2003 Genere: Narrativa/Classici Casa Editrice: Mondadori Dettagli: 105 pagine Buon pomeriggio lettori, rieccoci  con un’altra piccola incursione tra i classici .   Ho scelto di proporvi   “Le notti bianche” di Fëdor Dostoevskij , un piccolo   capolavoro della letteratura ottocentesca . Un romanzo senza tempo, capace di tenere incollato il lettore dalla prima all'ultima pagina. Lo stile narrativo è semplice e leggero, impregnato ancora di romanticismo . È un racconto che Dostoevskij scrive da giovane, quando la sua visione del mondo, non era ancora stata influenzata dal degrado sociale e dal suo drammatico vissuto personale, elementi che condizioneranno, invece, le opere future, quelle della maturità.       La narrazione viene suddivisa su un arco temporale della durata di quattro notti e un mattino. Siam

Julio Cortázar - Il giro del mondo in 80 poesie

Il giro del mondo in 80 poesie  #27 : Belgio Il Futuro E so molto bene che non ci sarai. Non ci sarai nella strada, non nel mormorio che sgorga di notte dai pali che la illuminano, neppure nel gesto di scegliere il menù, o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo" delle sotterranee, nei libri prestati e nell'arrivederci a domani. Nei miei sogni non ci sarai, nel destino originale delle parole, nè ci sarai in un numero di telefono o nel colore di un paio di guanti, di una blusa. Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te, e non per te comprerò dolci, all'angolo della strada mi fermerò, a quell'angolo a cui non svolterai, e dirò le parole che si dicono e mangerò le cose che si mangiano e sognerò i sogni che si sognano e so molto bene che non ci sarai, nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo, nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti. Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo, e quando ti penserò,

Recensione - Il silenzio del mare di Vercors

“Il silenzio del mare” di Vercors Titolo: Il silenzio del mare Autore: Vercors Pubblicazione: 2006 Genere: Narrativa Casa Editrice: Einaudi Dettagli: 51 pagine Buon pomeriggio lettori, oggi vi parlo di questo racconto o romanzo breve  scritto nel 1942 da Jean Bruller , autore che prima di dedicarsi alla scrittura, aveva fatto l’ingegnere e il disegnatore satirico. Quando nel 1940 i tedeschi invasero la Francia, gran parte degli scrittori francesi scelsero il silenzio come forma di protesta . Più tardi Bruller, decise di fondare una casa editrice totalmente clandestina, l’ Éditions de Minuit , che potesse essere a servizio della resistenza . Il primo racconto pubblicato da questa casa editrice fu per l’appunto “Il silenzio del Mare” che si diffuse clandestinamente in maniera massiva, arrivando persino tra le mani di Charles de Gaulle che lo fece diffondere tra le truppe in Inghilterra allo scopo di motivarle. Bruller scrisse questo racconto, usando lo pseudonimo Vercos .

Friedrich Nietzsche - Il giro del mondo in 80 poesie

Il giro del mondo in 80 poesie  #26 : Germania Figlio mio Figlio mio,  vivi in modo  da non doverti  vergognare di te stesso,  dì la tua parola  in modo che ciascuno  debba dire di te che ci si può fidare;  e non dimenticare  che dare gioia ci dà anche gioia. Impara a tempo  che la fame dà sapore ai cibi  e rifuggi la comodità  perché rende insipida la vita. Un giorno dovrai fare  qualcosa di grande:  a tale scopo devi diventare  tu stesso qualcosa di grande. ∞ Friedrich Nietzsche