“Lettera di una sconosciuta” di Stefan Zweig
- Titolo: Lettera di una sconosciuta
- Autore: Stefan Zweig
- Pubblicazione: 2009
- Genere: Narrativa/Classica
- Casa Editrice: Adelphi
- Dettagli: 46 pagine
Buon pomeriggio lettori,
se vi è capitato di dare un’occhiata anche fugace al mio
blog, vi sarete resi conto di quanto mi piaccia andare a caccia di tesori
nascosti. Senza nulla togliere ai best seller ovviamente, se sono tali ci sarà
un motivo, ma mi piace comunque dare risalto ad opere belle che magari non
hanno la risonanza che meriterebbero. Lettera
di una sconosciuta di Stefan Zweig rientra in questa casistica. In sole 40
pagine o poco più, questo autore, della
cui prosa d’altri tempi mi sono innamorata, ci offre una rappresentazione cruda
dell’anatomia di un certo tipo di amore che viene vivisezionato mostrandone le
componenti più controverse e inaspettate.
TRAMA
Il racconto è collocato in un periodo storico che è tristemente affine al periodo attuale. È il 1918 e una terribile pandemia influenzale colpisce l’Europa mietendo migliaia di vittime.
Afflitta dalla malattia e dal dolore per la perdita del suo prezioso figlio, una donna si siede ad un tavolo e nell’attesa della morte inizia a scrivere una lunga lettera alla quale affida la sua verità, quella che per tutta la vita non è riuscita a rivelare.
Il destinatario di quella lettera è R. un famoso scrittore che vive a Vienna e che non ha idea, nel momento in cui si ritrova per le mani quella missiva, di essere stato protagonista inconsapevole di un amore assoluto e incondizionato.
"Ma se ora la tieni in mano, sappi che lì tra quelle righe una morta ti sta raccontando la sua vita, quella vita che fu tua, dalla prima all’ultima sua ora consapevole."
La sconosciuta che sembrava sbucare da nulla aveva in realtà conosciuto lo scrittore per la prima volta all'età di tredici anni, da quando lui si era trasferito nell’appartamento di fronte a quello in cui lei viveva con la madre vedova.
Per la ragazza è stato amore a prima vista. Amava di lui il bell'aspetto ed il fascino ma anche il suo modo di vivere raffinato e stravagante e la sua scrittura. Lo spiava di continuo da dietro la porta di casa sua e ammirava le donne eleganti che venivano di notte e se ne andavano la mattina.
Quando la madre si risposò, fu costretta contro la sua volontà a trasferirsi a Innsbruck. Lì iniziò il suo lutto per la perdita del suo amore ma mantenne la ferma volontà di tornare a Vienna appena ne avesse avuto la possibilità, convinta non si sa bene per quale motivo, che lui sarebbe stato lì ad aspettarla.
"Ero in lutto e volevo esserlo, mi inebriavo di ogni rinuncia che ancora mi infliggevo oltre a quella della tua presenza."
Compiuti i diciotto anni, si trovò un lavoro e tornò a Vienna nella speranza di incontrarlo. Così fu. Lui non si ricordava più di quella bambina incrociata forse un paio di volte e lei pur delusa, non si rivelò.
"Tu non mi hai riconosciuta, né allora né mai: mai mi hai riconosciuta."
Quell’incontro con lo scrittore segnò il passaggio da un amore assolutamente platonico e adolescenziale ad un amore passionale e consapevole che però cambiò l’intero corso della vita di lei precipitandola in un abisso di solitudine e disperazione senza che lui ne avesse conoscenza.
Ci fu un ultimo incontro tra i due, dieci anni più tardi, ma ancora una volta lui non fu in grado di riconoscerla e lei ancora una volta scelse di non rivelare la sua identità. Riuscì solo a godere di un ultimo momento di felicità che lui avrebbe voluto compensare con del denaro e che lei scambiò con una rosa bianca presa da un mazzo che ogni anno gli faceva recapitare in occasione del suo compleanno. Non si videro più.
IMPRESSIONI PERSONALI
Non è un amore semplice, tutt’altro. È un amore ossessivo, soffocante, ma anche gentile e appassionato, incondizionato e disperato, così luminoso e trasbordante ma allo stesso tempo discreto e riservato, masochista e deleterio. Un amore assoluto che nulla ha preteso in cambio se non un singolo, unico atto di egoismo.
Lei ha rinunciato a sé stessa perché lui fosse libero di vivere la sua vita senza imposizioni o costrizioni, almeno è questo che lei dice.
Questo personaggio, le scelte che compie, è davvero difficile comprenderla sulle prime ma poi mentre lei racconta sé stessa, la sua vita, le sue ragioni, inizi a percepirla in tutta la sua complessità.
Comprendi l’adolescente che ha idealizzato l’amore dandogli l’aspetto di un ragazzo ai suoi occhi perfetto e proprio per questo irraggiungibile. Ha vissuto il suo amore platonico a senso unico con una intensità che è propria di quell’età e che l’ha spinta a migliorarsi per essere degna di lui.
Chi non ha vissuto un amore così? Pagine e pagine di diari segreti, lettere di confessione che non hanno mai lasciato il cassetto della scrivania e col passare del tempo quell’amore totalizzante, se non viene vissuto, diventa evanescente assurgendo al rango di bel ricordo.
Nella vita della nostra “sconosciuta” questo non succede e l’amore adolescenziale non cambia intensità ma diventa più consapevole, più avido e qui la capisci di meno perché pensi che non ha senso vivere una vita di privazioni in nome di un amore che ti toglie più di quanto ti dà.
Credo che in lei siano convissute due forze molto potenti: da un lato l’amore e dall’altro la paura. La paura di essere respinta, di non essere ricambiata arrivando a pensare che il suo sentimento bastasse per entrambi e che se lui non avesse saputo avrebbe potuto rapportarsi a lei senza preoccupazioni, regalandole ogni tanto qualche momento di felicità.
Si aggrappa ai piccoli dettagli che diventano preziosi cimeli, come un vaso azzurro, una rosa bianca, la sensazione delle ruvide lenzuola di cotone e l'odore della cenere di sigaretta, una colazione offerta mentre esce dalla porta, la sensazione di amarezza per delle banconote estratte dalla tasca di una giacca. Delirante, lo so ma è veramente sorprendente come Stefan Zweig riesca a scendere in profondità nei meandri dell’animo umano analizzando il mal d’amore nelle sue espressioni più intime e crude.
Lettera di una sconosciuta non finisce con una svolta, non rivela se la donna è ancora viva oppure no, tutto ciò che resta di lei è una lettera e un brivido spettrale nell'appartamento del destinatario. Un destinatario ignaro di tanto tormento, uno scapolo di buona famiglia dedito alle donne e alla bella vita, un personaggio senza lode né infamia insomma, reo di avere avuto una pessima memoria e che nello spazio di una lettera ha incarnato le sembianze del carnefice suo malgrado, scoprendo una verità sconvolgente e coprendosi di una colpa per la quale non potrà mai più fare ammenda.
Questo romanzo epistolare è un'esperienza di lettura molto intensa e commovente, tutto viene raccontato con una verità e una coerenza che sconvolge, simpatizzi con la protagonista perché in fondo quella lettera è come una piccola vendetta, la giusta chiusura della storia.
"Adesso tornerò in silenzio nell’ombra, in silenzio come sono sempre stata accanto a te. Ma finché io vivrò, tu non udrai questo grido. Solo quando sarò morta riceverai questo testamento, il testamento di una donna che ti ha amato più di tutte le altre e che tu non hai mai riconosciuto"
Lettera di una sconosciuta è un classico della letteratura come tutte le opere di questo scrittore e se non lo avete ancora fatto, vi consiglio vivamente di leggerlo anche se vi spezzerà il cuore.
Buona lettura!
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