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Arthur Rimbaud - Il giro del mondo in 80 poesie - Francia

Il giro del mondo in 80 poesie   #36 : Francia Sensazione Nelle azzurre sere d’estate, andrò per i sentieri, punzecchiato dal grano, a pestar l’erba tenera: trasognato sentirò la sua frescura sotto i piedi e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo. Io non parlerò, non penserò più a nulla: ma l’amore infinito mi salirà nell’anima, e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro, nella Natura, – lieto come con una donna. ∞ Arthur Rimbaud

Recensione - Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron

“Un giorno questo dolore ti sarà utile” di Peter Cameron


  •  Titolo: Un giorno questo dolore ti sarà utile
  •  Autore: Peter Cameron
  • Pubblicazione: 2007
  • Genere: Narrativa
  • Casa Editrice: Adelphi
  • Dettagli: 206 pagine


Buongiorno lettori,

il libro che vi propongo oggi è un vero e proprio romanzo di formazione, dove l’autore Peter Cameron analizza con successo la spesso traumatica e dolorosa transizione all’età adulta. Lo fa costruendo un personaggio estremamente credibile ed estremamente vero, forse perché in James Sveck c’è molto del suo autore, come lui stesso ha dichiarato. Un giorno questo dolore ti sarà utile” è diventato così il romanzo più apprezzato dell’intera produzione letteraria di Cameron.


Trama

James Sveck è un ragazzo di diciotto anni che vive  a New York e la cui vita ègiunta ad un bivio. Deve prendere una decisione da cui dipenderà il suo futuro: andare all’università oppure no? 

Per la sua famiglia il problema non si pone nemmeno dal momento che James èstato accettato dalla Brown University, un’ università di grande prestigio. Il ragazzo però ha le sue idee e di frequentare quel posto non ne vuole sapere. Il suo sogno è comprare una casa nel Midwest dove trasferirsi e dedicarsi in pace alle sue attività preferite: la lettura e la solitudine, magari guadagnandosi da vivere facendo qualche lavoretto manuale o come anonimo dipendente di qualche Mcdonald’s. 

In questo periodo di transizione tra il diploma e l’inizio del percorso universitario, lavora nella galleria d’arte della madre, che di fatto viene gestita da John Webster.

La famiglia Sveck è un tantino complicata. Intanto i genitori di James sono divorziati ed entrambi hanno delle personalità particolarissime. Paul Sweck, lavora a Wall Street. Provenendo da una famiglia operaia, non si è mai abituato al successo anche se si diverte a soddisfare piccoli capricci come andare a Londra una volta l’anno a comprare vestiti o farsi mandare dall’Italia scarpe su misura fatte su un calco di gesso e così via. Ha lasciato la moglie per un’altra donna che è morta di cancro prima che lo potesse sposare e da allora non ha più pensato al matrimonio. Incontra James ogni venerdì  e lo porta sempre nella sala da pranzo dei soci della sua azienda e lo fa forse per risparmiare e così lui si vede costretto a vestirsi in giacca e cravatta ogni volta. Il padre di James è un tipo che tiene molto alla forma e anche lui ha ceduto alla tentazione del ritocchino sottoponendosi a un intervento di chirurgia estetica per togliere le borse sotto gli occhi.

Marjorie Dunfour, la madre di James è invece, una donna vinta dalla frustrazione. Lei è proprietaria di una galleria d’arte, praticamente quasi sempre vuota, dove l’articolo di maggiore prestigio è un’opera futuristica di un artista giapponese senza nome che usa i bidoni della spazzatura come simbolo della decadenza della società moderna. Marjorie è una donna che si aggrappa disperatamente all’amore. La incontriamo all’inizio del libro di ritorno dalla sua terza luna miele che purtroppo ha sancito anche la fine del suo brevissimo matrimonio.

La sorella di James, Gillian o meglio Ghillian ,come preferisce essere chiamata da quando il suo pedante fidanzato, professore all’università, le ha illustrato la sua teoria sulla lingua pura. Gillian è una figlia del suo tempo, bella, intraprendente, popolare, sfrontata, insofferente ed ovviamente non va d’accordo con il fratello.

Infine c’è la nonna. Nanette, questo è il suo nome, è una vecchietta indipendente, amante dei viaggi e l’unica al mondo in grado di comunicare con James.

IMPRESSIONI PERSONALI

Perfer et obdura, dolor hic tibi proderit olim. Letteralmente significa “sopporta e resisti: un giorno questo dolore ti sarà utile”. È quanto affermava Ovidio nella sua opera Amores ed è anche il titolo scelto per questo romanzoNon nego che per me è stato determinante quando ho deciso di comprare il libro

Il messaggio che viene lanciato attraverso l’analisi e la descrizione dell’individuo James è proprio questo: non c’è crescita e quindi consapevolezza di sé stessi se non si attraversa un qualche dolore, una qualche sofferenza. Ma qualunque tipo di sofferenza deve essere appunto attraversata, mai tenuta con sé come una coperta rassicurante, perché è solo oltre il dolore che si diventa più forti. Ovviamente il percorso può essere molto difficile, ecco perché serve una buona dose pazienza e di tenacia. Quello che è certo è che tutto il patimento e l’infelicità hanno di solito carattere di temporaneità e ci si accorge solo dopo che in qualche modo i guai e le difficoltà che troviamo lungo il percorso della nostra esistenza sono grandi maestri di vita perché un giorno quello che abbiamo imparato attraversandoli ci tornerà utile.

James è un ragazzo di straordinaria intelligenza per la sua età, è molto colto ed è abile come pochi nell’uso della parola, vive immerso in una profonda crisi d'identità, fatica a trovare il suo posto nel mondo e nasconde le sue frustrazioni sotto il mantello della misantropia. L’adolescenza è una terra di mezzo alla quale si ripensa con nostalgia andando avanti con gli anni ma dalla quale si ha fretta di scappare quando si è giovani anche se a volte questa fretta si scontra con il peso dell’imponderabile, con la difficoltà di prendere decisioni per le quali non si è pronti cadendo inevitabilmente nella trappola dell’immobilismo.

James è un solitario, non ama il confronto perché non si sente capito e si vede troppo diverso dai suoi coetanei. Del resto lui è uno che passa il suo tempo leggendo Trollope, uno scrittore britannico del XIX secolo ormai quasi dimenticato e Denton Welch, un altro autore inglese anche lui fuori moda.

Quello che è certo è che sullo sviluppo della sua personalità abbiano pesato eventi contingenti come l’avere assistito al crollo delle torri gemelle e l’avere vissuto all’interno di un nucleo familiare profondamente destrutturato. Un ragazzo estremamente sensibile alla ricerca di se stesso e della sua identità, in balìa di una madre che lo etichetta come "disadattato" e per questo lo affida ad una psicologa, mentre il padre lo interroga di continuo sulle sue preferenze sessuali secondo la logica che “chi preferisce un piatto di pasta ad una bistecca” deve essere per forza di cose gay.  

L'unica persona al mondo con cui può parlare e con cui vuole parlare è "Nanette", sua nonna ,"il suo essere umano preferito". In lei trova appoggio, comprensione e consolazione, in fondo, tutto ciò di cui ha bisogno.  Lei è la voce della coscienza che cerca si mettere ordine nella vita confusa del nipote:

«"A volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire che cosa dobbiamo fare davvero. Forse ti sembro troppo ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non siano molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde. Ora la tua ti può sembrare una sciagura che ti complica la vita, ma sai… godersi i momenti felici è facile. Non che la felicità sia necessariamente semplice. Io non credo, però, che la tua vita sarà così, e sono convinta che proprio per questo tu sarai una persona migliore. Il difficile è non lasciarsi abbattere dai momenti brutti. Devi considerarli un dono - un dono crudele, ma pur sempre un dono.»” 

James non fa altro che coprire la sua profonda tristezza con l’ostentazione spavalda della sua grande intelligenza, ce ne accorgiamo in quei lampi di umorismo agrodolce, nella sua capacità di osservare e sottolineare le incongruenze del mondo degli adulti, nei suoi dialoghi con la dottoressa Adler. Conoscendo il protagonista di questo romanzo, si è tentati di fare un parallelismo con lo straordinario Holden Caulfield delineato da Salinger. Nonostante le epoche diverse hanno infatti, un modo simile di affrontare il senso si smarrimento indotto dall’ingresso nell’età adulta che può essere più semplice per alcuni e molto traumatico per altri. James Sveck è un personaggio che rimane nella memoria ed è brillantemente accompagnato da personaggi secondari certamente interessanti. Il risultato è un bellissimo e vivace romanzo su quella che è la confusione con cui viviamo il nostro tempo, una satira impietosa del mondo dell'arte contemporanea, della necessità di affidarsi ai siti di incontri per relazionarsi, del mondo dell'alta finanza e del neoconservatorismo americano che mira ad indottrinare le giovani menti. La prosa leggera ed efficace, l’ironia pungente e i dialoghi raffinati rendono la lettura di questo romanzo un’esperienza interessante.

Buona lettura!


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