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Arthur Rimbaud - Il giro del mondo in 80 poesie - Francia

Il giro del mondo in 80 poesie   #36 : Francia Sensazione Nelle azzurre sere d’estate, andrò per i sentieri, punzecchiato dal grano, a pestar l’erba tenera: trasognato sentirò la sua frescura sotto i piedi e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo. Io non parlerò, non penserò più a nulla: ma l’amore infinito mi salirà nell’anima, e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro, nella Natura, – lieto come con una donna. ∞ Arthur Rimbaud

Speciale Halloween - Quattro chiacchiere in libertà e un consiglio libroso!

Cari amanti della lettura, oggi vorrei parlare un po' di questa controversa ricorrenza di Halloween, per cercare di conoscerne la genesi ed il significato reale.
Nell’immaginario collettivo, Halloween è solo una delle tante americanate, un simbolo del consumismo sfrenato che genera business intorno al culto del macabro. Un giro di affari impressionante se si pensa alla quantità di costumi a tema, maschere, dolci, addobbi, gadget e simboli di ogni genere, un po' come succede con tutto ciò che va di moda.  C’è chi accetta questa ricorrenza di buon grado e chi la aborra quasi come dovesse farne oggetto di una crociata. Quale che sia il caso è interessante conoscere la vera storia di quella che viene considerata una festa in onore di Satana.
Un primo mito da sfatare è che Halloween sia una festività di origine americana. Halloween in realtà nasce in Europa molti anni prima dell’avvento del cristianesimo, nell’antica Irlanda dominata dai Celti. Questi erano una popolazione di pastori e agricoltori e in quanto tali, la loro vita, il loro tempo, erano scanditi dal susseguirsi delle stagioni. La fine dell’estate e quindi del periodo fertile, rappresentava per loro, la fine dell’anno vecchio, che veniva celebrato con lunghi festeggiamenti. Nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, si celebrava quindi il Samhain , l’equivalente del nostro capodanno. Durante questa festività pagana non si faceva altro che rendere omaggio alle divinità per i frutti del raccolto e per i capi di bestiame ed inoltre si cercava di esorcizzare l’inverno in arrivo ed i suoi effetti negativi, facendo dei riti propiziatori per ottenere il favore proprio delle suddette divinità.
Come tutti sappiamo, il tema principale di Halloween è la morte con tutto ciò che le gira intorno: la paura, il macabro, il sovrannaturale, il grottesco. Anche questa è una derivazione della festività di Samhain, con la quale si dava inizio all’anno nuovo che coincideva con l’inverno, una stagione in cui tutto muore, tutto avvizzisce ma solo in apparenza, perché in realtà sotto terra in questo periodo di riposo, tutto si rigenera per rinascere a primavera, ma quello è anche il regno dei morti. C’era una credenza tra i celti, che proprio nella notte del 31 ottobre, il mondo ultraterreno aprisse una porta sul mondo dei vivi permettendo agli spiriti di vagare indisturbati sulla terra. Per esorcizzare la paura di questi spiriti, i Celti si recavano nei boschi per la cerimonia di accensione del fuoco sacro, indossando delle maschere grottesche per spaventarli e nel ritornare ai rispettivi villaggi, si facevano luce con delle lanterne fatte con cipolle o rape intagliate al cui interno posizionavano le braci del fuoco sacro. Inoltre, per evitare lo scherno delle anime dei morti, usavano lasciare fuori dalle porte del cibo e del latte.
Ma perché questa antica ricorrenza si è snaturata assumendo i connotati che oggi conosciamo?
Iniziamo dal nome:  il termine halloween è una variante o contrazione di All Hallows' Eve che significa letteralmente vigilia di tutti i santi, termine che ha preso piede a partire dalla seconda metà del cinquecento. Oggi, questa festività, ha perso la sua connotazione religiosa diventando prevalentemente una festività laica e ciò, in origine, fu causato probabilmente dall’avvento del protestantesimo, che interruppe la tradizione di ognissanti.
La sua particolare diffusione in America, dove è divenuta una festività di grande rilievo, risale alla grande immigrazione irlandese della metà del XIX a causa di una grande carestia. In questa nuova terra, per altro, l’usanza di intagliare le rape venne sostituita con quella di intagliare le zucche, disponibili in grande quantità proprio in quel periodo dell’anno.
In ultima analisi, cosa salvare di questa ricorrenza ? Direi che al di là dell’aspetto puramente folkloristico e goliardico, tutto il resto è esecrabile, che si tratti di occultismo, esoterismo, satanismo, messe nere, sacrifici anche umani e quant’altro. Halloween, non può e non deve essere un pretesto per giustificare l’ingiustificabile.
Per chi come me, volesse attingere dalla letteratura per trascorrere un Halloween alternativo, di sicuro avrà solo l’imbarazzo della scelta.  Io mi sento di proporre in questa occasione un tête-à-tête  rigorosamente a lume di candela, con Nathaniel  Hawthorne, uno che i demoni, ce li aveva dentro, che ammantava tutte le sue opere di quella penombra paurosa, fatta di mistero, peccato e morale inquisitoria. Tra le sue opere, consiglio la raccolta di Racconti Neri e Fantastici, una lettura breve ma ricca dei temi a lui cari. Sono sei racconti tratti dalla più ampia raccolta “Twice-Told Tales”, cioè racconti narrati due volte, prima a sé stesso e poi agli altri, prima per capire e poi per comunicare. Storia e favola, amore e morte, bene e male, giovani innocenti e vecchi corrotti, vittime inerti e spietati carnefici sono gli ingredienti principali di:


Rintocchi funebri per un matrimonio
Il mantello di Lady Eleanore
Il Maggio di Merry Mount
David Swan: una fantasia
Il Maggiore Molineux, mio parente
Il gentile fanciullo


Buona lettura e buon Halloween!

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